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  • L'USPPI ha la missione di tutelare i diritti dei professionisti, esercenti cioè professioni regolamentate, ricercatori, esercenti professioni non regolamentate, alte professionalità e quadri nella loro attività e nelle diverse tipologie di rapporto di lavoro dipendente, atipico e autonomo.

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CHI SIAMO ?


Siamo i promotori di un' Idea a cui diamo il nome di ITALIAE GENS UBICUMQUE GENTIUM; un’Idea che si è formata da un soffio di vento da cui è nato lo stimolo che ha portato alla scoperta della soluzione di un problema. Solo di seguito si è compreso che quella soluzione non era solo consona per quel problema, ma, se ben sviluppata, avrebbe costituito il teorema per risolverne moltissimi altri che a tutto oggi sono privi di soluzione come, ad esempio, le garanzie civiche per il conseguimento delle pari opportunità sociali contro il formarsi di situazioni dell’abuso generalizzato.

La Soluzione esiste ed ha origine in leggi già vigenti che hanno il loro contenuto in perfetta armonia al dettato del comma 5° dell’art.33 della Costituzione; la Carta prescrive l’Esame di Stato quale riconoscimento giuridico massimo a cui possa ambire il possessore di titolo di studio; questa è la condizione assoluta da rispettare per svolgere l ‘esercizio professionale quale attività che si esercita in funzione ad un titolo di studio ed il possessore dello specifico titolo, come status giuridico, è il professionista.

I contenuti su cui si fonda lo studio Italiae gens …, dedicato essenzialmente a tutti i lavoratori che fanno buon nome di sé in ogni parte del mondo con l’innalzare la bandiera della nostra cultura, portano a soluzione moltissimi problemi con l’esaltare nell’uomo la sua parte migliore, affinché possa essere chiamato cittadino non solo di nome, ma anche di fatto: oggi i veri cittadini sono sempre meno perché sono moltissimi gli approfittatori che, smisuratamente liberi di agire, riducono tutti gli altri in condizioni di schiavitù.

Il vero cittadino vorrebbe una società in cui la Politica sia governata con alto contenuto filosofico e sociale – funzione d’indirizzo della Politica – mentre la vede da sempre come il luogo dove si gestiscono e si coltivano i privati interessi in collusione alle reciproche compiacenze dei grandi potentati economici.

Si deve rilevare che è la norma statuire l’indipendenza del professionista dalla Politica, dall’esercizio d’impresa per il governo dei diritti del lavoratore e dei rapporti sociali mediante l’inserimento fra essi quale soluzione di continuità per il formarsi del conflitto d’interessi. Con questo si entra nella filosofia del sistema, a cui è dedicato uno studio ben documentato.

Lo studio è partito nel 1977, in pratica 27 anni fa, e da allora si è costantemente sviluppato con nuovi apporti fino a trasformarsi in ricerca e da questa è nata la soluzione della matrice costituita sulle equazioni dei problemi irrisolti ma possibili e si è convinti d’avere scovato l’antigene a questo stato di fatto, quindi della Soluzione con la S maiuscola per lo sviluppo di una cultura sociale opposta al fatalismo.

Raffrontando in quella matrice i problemi di ognuno di noi, o quelli di una popolazione, si ricava sempre una soluzione corretta. La positività forma nell’uomo la coscienza sull’esistenza della Provvidenza e, se vista da una giusta ottica, si afferma con certezza che la Provvidenza esiste.

Dagli esiti della ricerca emerge la necessità di formare un esercito che, forte del reciproco consenso, porti avanti la Rivoluzione; una Rivoluzione che mira a distruggere l’abuso e con lui le fila dei furbi e dei loro sostenitori; per vincere è necessario essere ben armati e l’arma la offre l’organizzazione ed è la più potente al mondo perché di altissima tecnologia e sempre perfetta. È soggetta ad aggiornamento continuo.

Ci si auspica che l’organizzazione, col crescere del consenso, produca nel tempo l’esaurimento del contrasto sociale che è prodotto sia dal monopolio della globalizzazione della ricchezza, sia delle risorse ed a cui fa corona l’esasperata sensibilità di alcuni verso la politica di quelli che governano la globalizzazione, inducendo gli altri a subire forme di schiavitù e di razzismo sempre di maggiore entità.

L’ Idea si presenta come Sindacato Politico che nasce per sindacare; esso è governato da uno Statuto elaborato nei termini dell’art. 39 della Costituzione per regolare i principi generali di vita del sodalizio ed a cui seguiranno i regolamenti attuativi dei singoli progetti interni che vedono la contestuale realizzazione delle garanzie verso il lavoratore, verso l’impresa e verso lo Stato sull’esatta funzione degli istituti di cultura che governano le tutele senza generare conflittualità di parte.

In seguito potrà essere Raggruppamento Politico, ma questo sarà collocato sopra gli attuali concetti della politica dei partiti perché fonderà la propria crescita sul federalismo del cittadino (unione delle volontà civiche) per realizzare a pieno i primi quattro articoli della nostra Costituzione.

Il rispetto verso gli altri è la fase ultima ed è la vittoria finale, ma il progetto che porta avanti l’Idea è il mezzo per perseguirlo e passa tramite la formazione dell’organizzazione a forma d’impresa intellettuale retta a forma democratica e costituita in modo che nessuno debba infiltrarsi nelle fila dei combattenti per distruggerne i presupposti col prevaricare gli altri e, quindi, dissolvere il concetto su cui si fonda il rispetto della pari dignità ed opportunità.

Nulla produce il nulla, mentre alla base della democrazia hanno importanza i numeri, quindi contarsi significa esistere e contarsi è operare e condividere uno stesso progetto; i numeri portano alla verifica statistica e servono per verificare se l’Idea è un’ idea buona o cattiva.

Per poterlo verificare, ci si affida alle gambe di chi condivide i contenuti per fare la comunicazione verso gli altri al fine di dare massimo spazio alla conoscenza del progetto che ha soluzione reale solo nel giusto collocamento della figura del professionista.

Dietro a tutta questa rivoluzione si risveglierà il lavoro in tutti i settori, non si distrugge nulla, ma si produrrà la forza per generare la condivisione delle risorse perché nasce la tutela dagli sciacalli che prosperano sull’abuso.